BOZZA LEGGE DI BILANCIO 2022: CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI 4.0 E PER ATTIVITÀ RICERCA E SVILUPPO, INNOVAZIONE E DESIGN FINO AL 2025

 

L’attuale bozza del disegno di Legge di Bilancio 2022 propone nuova complessità per le imprese intenzionate a beneficiare della misura del credito d’imposta in investimenti in beni materiali ed immateriali “4.0” dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025.

 

Stando al testo della bozza, le imprese che effettuerebbero investimenti in beni materiale sostenuti dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025 – ovvero entro il 30 giugno 2026 per quelle imprese che entro la data del 21 dicembre 2025 l’impresa sia in possesso dell’ordine accettato dal venditore e con il pagamento di acconto in misura almeno pari al 20% del costo di acquisito del bene – beneficerebbero di un’agevolazione ridotta rispetto a quella attualmente prevista per il 2021 (50%, 30%, e 10%) e per il 2022 (40%, 20%, e 10%).

 

Nel dettaglio l’agevolazione prevista per gli investimenti in beni materiali 4.0 risulta fissata nella seguente misura:

  • 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 10% del costo per investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro.
  • 5% del costo per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro (limite massimo di costi complessivi ammissibili alla normativa Industria 4.0).

 

Differenti sono le previsioni di agevolazione che interessano gli investimenti in beni immateriali 4.0, la cui agevolazione sarebbe funzione del periodo di effettuazione dell’investimento e non del limite del costo di investimento previsto per i beni materiali “Industria 4.0”. Nel dettaglio, la bozza di legge di bilancio prevedrebbe:

 

  • Per gli investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024 (nonché per quei investimenti che rientrano nel termine lungo del 30 giugno 2025) un’agevolazione pari al 15% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a un milione di euro.
  • Per gli investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025 (nonché per quei investimenti che rientrano nel termine lungo del 30 giugno 2026) un’agevolazione pari al 10% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a un milione di euro.

 

Interessanti sono le previsioni al ribasso fornite dal testo della bozza per la misura del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, innovazione digitale e transizione ecologica fino al 31 dicembre 2025.

 

Le attività di ricerca e sviluppo saranno riconosciute nella misura del:

  • 20% dei costi (entro il limite massimo di 4 milioni di euro di costi ammissibili) fino al 31 dicembre 2022.
  • 10% per il periodo d’imposta che intercorre il 1° gennaio 2023 e 31 dicembre 2031 (entro il limite massimo di 5 milioni di euro di costi ammissibili).

 

Le attività di innovazione tecnologica, design, e ideazione estetica, saranno agevolate nella misura pari al:

  • 10% dei costi (entro il limite massimo di 2 milioni di euro di costi ammissibili) fino al 31 dicembre 2023.
  • 5% per il periodo d’imposta che intercorre il 1° gennaio 2024 e 31 dicembre 2025 (entro il limite massimo di 2 milioni di euro di costi ammissibili).

 

Infine, per le attività di innovazione digitale e transizione ecologica, il credito spettate risulterebbe fissato in misura pari al:

  • 15% per il periodo d’imposta che intercorre il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022 (entro un limite massimo di 4 milioni di euro di costi ammissibili).
  • 10% per il periodo d’imposta che intercorre il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023 (entro un limite massimo di 4 milioni di euro di costi ammissibili).
  • 5% per il periodo d’imposta che intercorre il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 (entro un limite massimo annuale di 4 milioni di euro di costi ammissibili).

 

Considerando la spesa per investimenti in beni materiali e immateriali non 4.0 (ordinari), nessuna proroga sembrerebbe esser prevista, enfatizzando l’unica possibilità per le imprese che volessero beneficiare di tale agevolazione di effettuare prenotazione delle risorse disponibili entro il 31 dicembre 2021 ed effettuando la consegna entro il 30 giugno 2022. Per il 2022, l’agevolazione per i beni materiali ed immateriali ordinari risulterebbe pari al 6%, con possibilità di coda fino al 30 giugno 2023 ove si prenotasse il bonus entro il 31 dicembre 2022. Per gli anni successivi al 2022, il bonus risulterebbe non essere più previsto.

 

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