

Transizione 4.0: ancora disponibili oltre 930 milioni di euro per investimenti in innovazione tecnologica
La recente comunicazione MIMIT-GSE conferma ampie risorse e riapre opportunità strategiche per investimenti 2025 per la digitalizzazione delle imprese
Importante aggiornamento dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT): sono oltre 932 milioni di euro le risorse ancora disponibili a valere sul credito d’imposta per investimenti Transizione 4.0 riferiti al 2025.
Questa notizia arriva come chiarimento fondamentale dopo l’incertezza generata dalla comunicazione, diffusa a poche ore dall’apertura della nuova procedura telematica di prenotazione lo scorso 17 giugno, che indicava un esaurimento virtuale dei fondi. Ora, all’indomani della chiusura del periodo utile per confermare le prenotazioni effettuate entro il 15 maggio, sono finalmente disponibili le statistiche dettagliate delle risorse effettivamente impegnate. E i numeri dischiudono nuove opportunità per le imprese che intendono investire:
- 546,3 milioni di euro di prenotazioni confermate con nuova modulistica per investimenti inizialmente comunicati con il vecchio modello;
- 721,2 milioni di euro di prenotazioni già inviate con il nuovo sistema, in attesa di validazione da parte del GSE;
- 932,47 milioni di euro le risorse residue rispetto al tetto dei 2,2 miliardi, che tornano ora disponibili e prenotabili.
Questa disponibilità è il risultato del sistema di prenotazione preventiva introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, finalizzato a garantire la sostenibilità delle risorse pubbliche e a regolamentare l’accesso all’agevolazione. La nuova procedura si applica a tutti gli investimenti avviati dal 1° gennaio 2025, o realizzati entro il 30 giugno 2026, purché sia stato versato almeno un acconto del 20% entro il 31 dicembre 2025.
Gli investimenti avviati prima del 2025 continuano a beneficiare del credito automatico, qualora l’acconto risulti corrisposto entro il 31 dicembre 2024.
Parallelamente, le principali associazioni di categoria hanno rivolto un appello al Governo, sollecitando il ripristino dell’automatismo nel riconoscimento del credito e la reintroduzione degli incentivi per i beni immateriali esclusi dalla disciplina attuale.
La disponibilità residua di oltre 930 milioni di euro rappresenta una concreta opportunità per le imprese che intendono realizzare nuovi investimenti strategici in tecnologie avanzate e automazione dei processi produttivi.
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